
di Natale Francesco.
Ciao Tonino sono passati 5 anni dall’ultima tornata elettorale e ci troviamo in prossimità dell’elezione del Sindaco. Come hai passato questi 5 anni?
Questi ultimi cinque anni mi hanno visto comunque sempre tra la gente e per la gente, ma nello stesso tempo sempre più lontano dalla politica attiva.
Ti sei allontanato dalla politica attiva, ma tu sei stato sindaco di Terravecchia per 10 anni,cosa puoi dirci a proposito? Come ritieni di esserti comportato?
Ho avuto l’onere e l’onore, grazie alla stima che mi hanno sempre portato tutti i terravecchiesi, al di là della coloritura politica, di essere Sindaco di Terravecchia per un decennio, ed esattamente, dal mese di Novembre del 1998 al mese di Aprile del 2008. Con la semplicità, la modestia e l’onestà che mi hanno sempre contraddistinto durante tutta la mia vita di politico e di uomo, senza presunzione alcuna, ritengo di essere stato sicuramente non un ottimo, ma un buon Sindaco, si! Nonostante mi siano state arttribuite maldicenze e cattiverie di ogni genere, alla luce di quanto constatato in questi cinque anni, che mi hanno visto semplice spettatore, con tranquillità, trasparenza e coscienza posso gridare ai quattro venti di essere stato il Sindaco di tutti, sempre disponibile, sempre pronto nei limiti del possibile a risolvere ogni minimo problema, non soltanto di natura amministrativa, ma anche e soprattutto di natura prettamente umana e personale.
Cosa hai constatato in questi 5 anni?
Ho constatato che dopo l’ultima tornata elettorale, la comunità si è spaccata in due, e ciò è percepibile persino al forestiero che viene a visitarci. E non sono bastati 5 anni per ricomporre la frattura.
Tornando a prima, sei stato sindaco e mi vuoi dire che non hai avuto privilegi da questa carica?
A parte l’indennità di carica di € 1.000,00 netti mensili che non ho mai negato di aver percepito, non ho portato nient’altro a casa, basti pensare che non ho esitato a licenziare mia moglie quale lavoratore socialmente utile ed inserita dalla precedente amministrazione, pur di non dover sentirmi dire un domani di aver fatto il Sindaco solo ed esclusivamente per interessi personali. Non mi sono mai eretto su alcun piedistallo, né tanto meno su alcuna posizione di supremazia o privilegio, sono stato sempre e comunque la stessa persona che tutti i terravecchiesi hanno visto crescere sempre tra di loro e in mezzo a loro.
Cosa significa fare il sindaco in una piccola comunità come Terravecchia?
Un amministratore deve ottemperare a principi, massime e tenere comportamenti per una corretta e legale azione amministrativa e per conseguire progresso, democrazia, solidarietà, sviluppo ma soprattutto la pace di una comunità. Le parole volano, si consumano nell’aria, lo scritto rimane ed è incancellabile e diventa inossidabile se trasfuso nei comportamenti. Proporsi come Sindaco nelle piccole comunità come la nostra, deve essere concepito come una “MISSIONE” per gli altri; diventa una scelta di vita, sapendo di dover sottrarre tempo prezioso alla famiglia, agli amici, al proprio lavoro, a tanti piaceri terreni, per dedicarsi agli altri affinché i sentimenti deleteri e peccaminosi dell’invidia, denigrazione, calunnie vengano ridimensionati per il bene comune.
Perché parla di questi sentimenti negativi?
Perché, alla luce e preso atto della grave crisi morale e sociale oltre che politica ed economica che stiamo vivendo in modo particolare a Terravecchia, dove ancora persiste una divisione tra la popolazione, ritengo di dover consigliare al prossimo Sindaco di Terravecchia, a prescindere se vi sarà una riconferma o meno, di perseguire il bene della comunità.

Ritieni che a Terravecchia la situazione sia grave?
La crisi e decadenza dei valori ha contagiato non solo le città ma anche i piccoli paesi, Terravecchia in particolare, dove l’egoismo, il materialismo, la mancanza di rispetto verso il prossimo e le istituzioni, sono tangibili e macroscopiche, ed è su questi che bisogna intervenire con comportamenti coerenti e col dialogo. Sicuramente è un compito non semplice e di facile successo, ma non impossibile! L’invidia, sentimento ignobile universale, è una delle cause che impediscono lo sviluppo economico, sociale e morale di Terravecchia come di ogni altra piccola comunità.
Pace e serenità sono fondamentali per uno sviluppo democratico e civile di un paese, anche nella povertà e in situazioni di disoccupazione. Dice un saggio proverbio africano: “Porta pace e serenità al tuo vicino di casa, altrimenti i suoi lamenti non ti faranno dormire”
Mi stai dicendo che ci sono persone che non vogliono questo ?
Sono quelle che non amano la propria terra e i concittadini, ma pensano solo e soltanto ai propri interessi. Un Sindaco non può pretendere di conseguire la pace e la serenità totale, ma può isolare e indicare alla comunità il seminatore di zizzania. Soltanto individuando il male si può guarire una comunità ed in questo caso Terravecchia.
Tu come la definiresti una politica in un piccolo paese come Terravecchia?
Il massimo risultato di democrazia e civiltà politica in un piccolo paese come il nostro, si otterrà nel momento in cui i dipendenti Comunali non assumeranno apertamente una posizione politica pro o contro quel candidato a Sindaco.
Cioè a cosa ti riferisci?
Il dipendente Comunale è portatore di un interesse generale, quindi il suo compito è quello di assolvere al proprio compito nell’interesse della collettività, a prescindere se un cittadino è stato sostenitore del Sindaco che il dipendente non ha votato. Il dipendente, come il Sindaco, deve amare la propria gente, offrire e donare almeno un sorriso, seguito dal “Buongiorno o Buona sera” alla persona che entra nella Casa Comunale, far sentire al cittadino come se fosse a casa sua e non come fino ad ora, in locali estranei che incutono timore.
Cosa dovrebbe fare un sindaco, per essere un buon sindaco?
Il Sindaco, cittadino in prima linea, ha il compito aggiuntivo di mostrarsi sereno, per infondere tale atteggiamento ai suoi concittadini, sforzandosi di celare o accantonare eventuali problemi legati alla sfera personale. E’ facile e fine a se stesso proclamarsi Sindaco di una piccola comunità, molto meno è l’essere consapevole dell’immane responsabilità;
credere ed operare nella legalità, onestà e solidarietà è la premessa indispensabile e irrinunciabile per la realizzazione di un programma amministrativo vincente, nonché per uno sviluppo sociale, culturale e democratico di una comunità. Questi secondo il mio modesto parere sono i principi e i comportamenti ai quali veramente, dico veramente, un amministratore deve ottemperare.
Tu hai amministrato per 10 anni e ritieni di essere stato un buon sindaco, con quale spirito hai affrontato questo compito?
Un Sindaco non può assolvere bene al proprio compito se non ricorda quotidianamente che: “L’uomo è egoista, illogico ed irriconoscente, NON IMPORTA; AMALO. Fai sempre il bene anche se ti attribuiranno secondi fini, NON IMPORTA, FA’ IL BENE. Se realizzi gli obiettivi comuni troverai falsi amici e veri nemici, NON IMPORTA, REALIZZALI. L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile, NON IMPORTA, SII FRANCO ED ONESTO. Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo, NON IMPORTA, COSTRUISCI. Se aiuti la gente se ne risentirà, NON IMPORTA, AIUTALA. Se ti adoperi per creare pace e serenità ci sarà qualcuno che seminerà zizzania, NON IMPORTA, PRODIGATI. DAI AL TUO POPOLO IL MEGLIO DI TE E TI PRENDERANNO A CALCI, NON IMPORTA, DAI SEMPRE IL MEGLIO DI TE.
Queste sono le massime che ho fatto mie e che ritengo mi abbiano guidato per tutto periodo che ho trascorso a guidare Terravecchia.
Ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso, ed in bocca al lupo per tutto
Consentitemi, non l’ho mai fatto prima d’ora, ma penso che sia doveroso rivolgere un ringraziamento a mia moglie Patrizia Baratta e a mia figlia Alisea, per il tempo a loro sottratto e dedicato agli altri….. è il valore reale e concreto della solidarietà, della mia persona, cioè: Dare qualcosa agli altri senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio!