Manifestazione Pro-Carola davanti al Consolato Italiano di Monaco di Baviera

Il caso Rackete approda anche a Monaco di Baviera, precisamente davanti al Consolato Generale d’Italia che se n'è rimasto con le persiane abbassate.

Monaco di Baviera. Ieri sera, di fronte all’edificio rosa della Möhlstraße, si è svolta una manifestazione di protesta per il rilascio della giovane capitana della nave Sea Watch 3, dell’omonima ONG tedesca battente bandiera olandese. La capitana arrestata dalle autorità italiane con l’accusa di essere entrata di forza nel porto di Lampedusa e aver permesso lo sbarco di 40 migranti sull’isola, rischiando una collisione con una motovedetta della Guardia di Finanza che tentava di impedirne l’approdo.

Monaco di Baviera. Manifestazione Pro-Karola davanti al Consolato Italiano (foto © ilsoleitaliano G.A)

Sul palco sono intervenuti esponenti politici e cittadini comuni, il tutto moderato da Benjamin David. Thomas Lechner di solidarity city München ribadisce la responsabilità storica di Monaco, scenario di atti razzisti di un passato ancora troppo recente, e l’importanza della società civile, unita in atti simbolici come la Lichterkette del ‘92. “Se città come Rotterdam e Colonia hanno accettato di prendere con sé dei migranti, può farlo anche Monaco. Lokal arbeiten, nazional denken”.

Monaco di Baviera. Manifestazione Pro-Karola davanti al Consolato Italiano (foto © ilsoleitaliano G.A)

Salvare vite non è un atto politico, ma un’azione spontanea.Katrin Habenschaden dei Grünen ammonisce di non puntare il dito sull’Italia, ma considerare il caso Rackete come la conseguenza di una Flüchtlingspolitik europea sbagliata. Per Micky Wenngatz (SPD), volto di München is Bund, Barbara Likus e Lena Odell (entrambe Ju Sos, Junge Sozialisten) è la solidarietà a unire gli animi. “Bisogna creare corridoi sicuri, per evitare nuove tragedie in mare. Salvare vite non è reato. Lasciarli annegare è un crimine, un crimine contro l’umanità.”

Monaco di Baviera. Manifestazione Pro-Karola davanti al Consolato Italiano (foto © ilsoleitaliano G.A)

Tapparelle abbassate del Consolato, chiuse come le frontiere di tutta Europa. Nel silenzio assordante di una Comunità che si fonda sulla Solidarietà.

Monaco di Baviera. Manifestazione Pro-Karola davanti al Consolato Italiano (foto © ilsoleitaliano G.A)

L’ultimo a prendere parola è lo skipper della Lifeline Claus-Peter Reisch. “Conosco personalmente Carola.  E come capitano, capisco la sua disobbedienza. Dopo 17 giorni in mare, era la cosa giusta da fare”. Reisch ricorda analogie con il caso Cap Anamur, la nave umanitaria dell’omonima organizzazione tedesca che nel giugno del 2004 prestò soccorso a 37 migranti e venne tenuta 21 giorni al limite delle acque territoriali, prima di ricevere l’autorizzazione ad attraccare. All’arrivo a Porto Empedocle, l’arresto per il comandante Dachkevitce e il primo ufficiale Schmidt.