Cercasi Hausmeister che parli tedesco. Alla richiesta di un portiere risponde Juan, quindici anni di esperienza in un bar de tapas a Madrid, in uno dei tanti locali che circondano Plaza de Sol e la statua dell’orso e il corbezzolo. Il motto è “imparo in fretta“. Marco è un ingegnere civile trasferitosi da tre mesi in Germania. Si candida per lo stesso posto di Juan, mosso dal pensiero “intanto lavoro“.

Le virgolette circoscrivono un mantra, un’idea fissa incapace di evolversi e maturare, una verità che molti si portando dentro. Affermazioni come “disposto a fare tutto” si leggono frequentemente negli annunci dei tanti gruppi social di stranieri in Germania, annunci dettati da un misto di rabbia e disperazione o solo superficialità. Candidarsi per un posto in Germania significa seguire una prassi, esprimersi in un codice preciso, adottare saluti, regole, formati nuovi. Significa essere competitivi sul mercato tedesco.
Una delle difficoltà per uno straniero che decide di candidarsi è proprio scegliere tra le numerose offerte lavorative. I termini sopra- e sottoccupato esprimono la consuetudine diffusa di accettare occupazioni al di sopra o sotto le proprie competenze e qualificazioni. Ciò significa che il candidato è troppo o troppo poco qualificato per il tipo di lavoro offerto. Soprattutto il fenomeno della sottoccupazione non è sconosciuto in Italia, dove un laureato concorre per un posto nelle cucine del McDonald´s come un semplice diplomato.
La questione è che se in Italia si sia purtroppo costretti a questo, in Germania è una scelta che molti stranieri si autoimpongono. Se Marco si candidasse per un posto da ingegnere, dunque un’occupazione a livello dei suoi titoli, entrerebbero in gioco fattori esterni alle sue capacità lavorative. La lingua è la barriera principale, soprattutto per gli adulti, in quanto individui formati con una personalità definita, ai quali costa molto imparare un vocabolario nuovo. L’incapacità d´esprimersi come si vorrebbe sfocia in un sentimento di vergogna e perdita dell´autostima, che sfiducia il candidato ad ambire ad occupazioni di maggiore responsabilità e lo rilega a lavori più umili rispetto al profilo.
Altro punto è la compilazione della candidatura. Il primo contatto con l’impresa è di tipo formale: si invia il curriculum e quindi il proprio biglietto da visita. In ogni paese esistono formati e regole precise e la Germania non fa eccezione in questo. La lettera di presentazione ad esempio deve essere compilata secondo la norma DIN 5008, il modello standard per lettere ufficiali.
A molti di noi sembrano accortezze superflue, eccessive, spesso rifiutate volontariamente dovute al paragone con il nostro Paese. Mentre in Italia è la sostanza il criterio determinante per il candidato, quindi esperienze accumulate negli anni, in Germania forma e contenuto sono valori perfettamente bilanciati. Riuscire a trovare l’equilibrio è la chiave per il successo.
Gli errori grammaticali sono tenuti in forte considerazione è consigliabile farsi tradurre il curriculum da un traduttore professionista.