
Monaco di Baviera: Non c’è pace per i cittadini di Monaco. Chi ieri si è recato in centro città per un po’ di shopping, si è trovato di fronte a porte chiuse e saracinesche abbassate: circa 500 negozianti, tra i molti che possiedono esercizi commerciali che affacciano sulla zona pedonale, hanno infatti scioperato durante l’intera giornata di venerdì. Tra questi anche grandi marchi commerciali come Zara, Esprit, H&M e la libreria Hugendubel. Motivo della protesta la decisione presa in settimana dal comune di tenere i negozi aperti domenica 14 giungo, giorno in cui ricorre la Stadtgründungsfest, ovvero la festa per la fondazione della città.
Promotrice del progetto è la coalizione SPD-CSU, che durante il consiglio comunale dello scorso martedì ha vinto con una netta maggioranza e nonostante la forte contrarietà dei due gruppi Grüne e Die Linke. Questi ultimi avrebbero quindi incoraggiato i sindacati a protestare contro una decisione che non terrebbe in considerazione le esigenze di negozianti e lavoratori e che potrebbe rivelarsi un pericoloso precedente. Cetin Oraner (Die Linke) afferma ironicamente che certamente i venditori avranno voglia di trascorrere un altro giorno nel loro negozio, dopo esserci stati fino alle 20 della sera precedente e sottolinea inoltre che non vede alcuna necessità di trasformare una festa di amore e orgoglio cittadino in una corsa all’acquisto.
A tutto ciò poi la Oraner aggiunge che gli unici a guadagnarci davvero saranno i grandi magazzini e di certo non i piccoli commercianti. Di tutt’altro parere è il consigliere comunale Beatrix Zurek (SPD), che, stupita per l’agitazione creata da questa proposta, ricorda che si tratterebbe di un’eccezione per una sola domenica e che in discussione non è di certo la volontà di tenere aperti gli esercizi commerciali tutte le domeniche.
I negozi del centro città apriranno quindi le loro porte anche domenica 14 giugno, questo non accadeva dal 2006 quando la Germania ospitò il Campionato mondiale di calcio. Ma questo è solo uno dei presupposti che hanno stimolato lo sciopero di venerdì, di certo il più evidente. Ad esso se ne aggiungono altri, come il rinnovamento dei contratti di lavoro e l’aumento dello stipendio per dipendenti e tirocinanti (Azubis).