
Monaco di Baviera: Tra poco meno di due settimane avrà inizio il G7 e in Baviera fervono i preparativi. La Germania ha assunto infatti nel 2015 la presidenza del vertice, che ospiterà il 7 e 8 giugno presso il Castello di Elmau, cittadina a sud di Monaco, poco distante dal confine con l’Austria. Il Gruppo dei Sette comprende i capi di stato delle maggiori potenze industriali al mondo: i rappresentanti di Germania, Inghilterra, Francia, Italia, Stati Uniti, Canada e Giappone si riuniranno quest’anno sotto il motto “Pensare al domani. Agire insieme“. I temi all’ordine del giorno sono davvero moltissimi: tra le mura del castello i capi di stato parleranno delle innumerevoli situazioni di crisi che coinvolgono il mondo, la vicenda ucraina, la guerra in Siria e in Iraq, il terrorismo, l’immigrazione.
In preparazione al vertice sono stati introdotti in molte zone della Germania – e non solo in Baviera – nuovi e più scrupolosi controlli di sicurezza. Per precauzione il ministro dell’interno, Thomas de Maizière, ha inoltre annunciato che nel periodo dal 25 maggio al 15 giugno verranno rafforzati i controlli alle frontiere per impedire l’ingresso di “potenziali delinquenti” nel territorio federale. Sembrerebbe infatti che la paura maggiore di polizia e autorità consista proprio nell’arrivo nella cittadina di Elmau di gruppi violenti di manifestanti.
Rolf von Hohenhau, presidente della Federazione dei contribuenti della Baviera, ha poi manifestato la sua preoccupazione per gli alti costi che i contribuenti dovranno supportare per la realizzazione dell’evento. Secondo infatti i calcoli realizzati dalla Federazione, la spesa per i cittadini sarà di almeno 360 milioni di euro, molto di più di quanto stimato dal governo bavarese, che nella sua ultima valutazione si era fermato a poco più di 130 milioni. Ciò che più pesa sulle spese regionali sarebbe proprio il moltiplicare dei controlli di sicurezza, che implicano un uso maggiore delle forze dell’ordine, che già da qualche settimana e per qualche settimana ancora dovranno raddoppiare le loro ore di servizio.
Sebbene il vertice dei capi di stato non inizierà che domenica 7 giugno, già da questo giovedì avranno inizio i primi incontri e le prime delibere dei ministri delle finanze dei sette stati convocati. Tra i temi di discussione annunciati vi è l’individuazione di una migliore strategia di crescita, soprattutto in tempi di crisi – come quello che si sta vivendo oggi -, e di una maggiore cooperazione nella politica fiscale, come nella regolamentazione dei mercati finanziari.
Continuano le proteste del gruppo anti-G7, che aveva già fatto sentire la propria voce a inizio gennaio (vedi articolo precedente) e che ora, con l’avvicinarsi della data del summit, organizzano nuovi incontri ed eventi. Già questo mercoledì i manifestanti, riuniti sotto il motto “Stop G7 Elmau”, hanno presentato il loro itinerario per la marcia di protesta che si terrà il 6 giugno. Hanno inoltre annunciato di voler impugnare la decisione presa dalla regione di vietare loro il campeggio presso un prato alla periferia di Garmisch-Partenkirchen. Tra i motivi del divieto, ci sarebbe secondo le autorità la possibilità che quello spazio, situato vicino ad un fiume, possa allagarsi; la polizia teme inoltre la formazione all’interno di un eventuale campeggio di gruppi inclini alla violenza e quindi pericolosi per l’incolumità degli stessi manifestanti. Questi ultimi avrebbero fortemente criticato polizia e autorità, che del tutto inefficienti nel risolvere il problema relativo al loro alloggiamento, alimentano inoltre paure inutili nei confronti di chi desidera manifestare in modo pacifico.