In Germania chi viaggia senza biglietto finisce la corsa in prigione

Augsburg: Tribunale penale. In Germania viaggiare senza biglietto è un reato penale (foto © ilsoleitaliano – G. A.)

Monaco di Baviera. In Germania viaggiare in nero sui mezzi pubblici, conosciuto comunemente come “Schwarzfahren”, ha risvolti penale: dopo alcune volte senza biglietto valido e conseguente pagamento della multa che in baviera è di 60€, può scattare la denuncia alle autorità e si può arrivare a scontare fino ad un anno in carcere.

Questo ha portato negli ultimi tempi ad un aumento considerevole dei detenuti. Anche dovuto al fatto che molti stranieri non sono a conoscenza della severità della normativa tedesca a riguardo.

L’arresto di uno “Schwarzfahrer” è considerato un reato come un altro. Raramente fa notizia e i giornali ne parlano, come il caso dell’uomo che in un anno per 52 volte è stato trovato senza biglietto nella tratta tra Tölz- Augsburg, che ogni giorno percorreva per andare dalla compagna incinta.

A nulla sono valse le scusanti e la situazione del giovane: essendo in libertà vigilata non poteva trasferirsi ad Augsburg e quindi ritornava ogni giorno a Tölz per la firma e per gli appuntamenti con l’Arbeitsamt. E neanche la sua situazione di tossicodipendente hanno avuto effetto sulla sentenza del giudice in quanto, seppure riconoscendo a questi fattori un’azione mitigante, non rendono il reato scusabile. Il giudice lo ha condannato ad un anno e due mesi di reclusione, più dieci mesi aggiuntivi.

O come il caso della donna che il 22 luglio 2014 esattamente alle 11:55 è stata condannata a 4 mesi di carcere in quanto trovata per due volte senza biglietto sui mezzi pubblici della città, pena sospesa dal giudice, ma con la condizione che se fosse stata trovata ancora senza biglietto sarebbe finita in carcere.

La donna appena uscita dal Tribunale, in Gögginger Straße 101 in Augsburg, dopo la sentenza sale su un tram e alle 13:08 viene rifermata di nuovo senza biglietto dal costo di 2,80€. In questo caso la sua corsa è finita in carcere dopo l’ulteriore condanna a 10 mesi di reclusione.

A questi casi da giornale se ne aggiungono molti altri che ogni giorno vanno a riempire i carceri tedeschi.

Ed è per questo che nei giorni scorsi il ministro della giustizia della NRW Peter Biesenbach (CDU) ha proposto una depenalizzazione del crimine, portandolo dunque a competenza del diritto civile. La proposta di una Entkriminalisierung nasce da uno studio del territorio e della situazione attuale nelle carceri dello Bundesland. Nella sola NRW si contano 1.215 detenuti, buona parte dei quali condannati per non essere in possesso del titolo di viaggio. Considerando che per un giorno in prigione sono stanziati circa 130 euro a persona, le cifre sono notevoli e pesano nelle casse dello Stato. Secondo il ministro, la proposta dovrebbe alleggerire il lavoro della polizia e dei giudici, nonché ammortizzare il numero dei processi in tribunale per piccoli reati.

La proposta di Biesenbach viene accolta con favore da diversi giuristi, per i quali sarebbe inconcepibile scontare un anno di reclusione per non aver pagato 2,80€ di biglietto. Secondo questi, il problema affonda le radici in una questione più ampia, una caratteristica propria del sistema penale tedesco, che tende a sanzionare i Vermögensdelikte (delitti contro la Proprietà) più dei delitti contro la persona, sanità ecc.

Ma a fronte di questa proposta vi sono altri, come in baviera, per i quali la depenalizzazione sarebbe un incoraggiamento a viaggiare in nero e prevedono, in caso di vittoria di approvazione, un aumento significativo dei cosiddetti “portoghesi”, attualmente in Augsburg si aggirano sul 2% dei viaggiatori, con conseguenti ingenti perdite di entrate calcolato in 1,5 milioni di euro annui e da queste parti ai conti ci stanno molto attenti. Un biglietto di 2,80€ è poca cosa, ma è la somma che fa il totale.