
Monaco di Baviera. Cosa c’entra lo sport con il conto in banca e la privacy? E’ presto detto:
“lo sport allunga la vita e il conto in banca ” potrebbe essere sintetizzato così il nuovo programma delle Generali assicurazioni, che premia chi si reca regolarmente in palestra e acquista prodotto sani.
La seconda assicurazione privata in Germania fa discutere di sè. Quando a Novembre del 2014, il responsabile per la Germania, Giovanni Liverani, rese pubblico il progetto, ricevette fin da subito diverse critiche. Ora che il fatidico luglio 2016 si avvicina (mese previsto per l’entrata in vigore), la discussione si riaccende.
Il tutto si basa su un sistema a punti. Praticare regolarmente sport, che sia in palestra o per conto proprio (attivitá registrata tramite un braccialetto al polso), e scegliere determinati prodotti al supermercato fa ottenere punti, che vengono registrati automaticamente all´entrata nel centro sportivo o alla cassa al momento dell´acquisto.
In base a quanto accumultato, il cliente ha diritto ad agevolazioni finanziarie, sconti d’acquisto e altri vantaggi. Questa la strategia della Generali Deutschland, posseduta dalla triestina Assicurazioni Generali.
Fin quì tutto bene, bello e regolare. Ma ora spostiamoci sul fronte della privacy.
Due i punti cruciali. In tempi di intercettazioni, spionaggio e quant’altro, il sistema appare come un controllo della privacy. Detto alla Orwell, una sorta di Big Brother che sa cosa fa il cliente e cosa mangia. Liverani spiega che il sistema registrerá solo i punti accumulati, disinteressandosi del luogo dell´attivitá o del prodotto messo nel carrello.
Altra critica. Stavolta direttamente dalla concorrenza. Un’assicurazione sanitaria non puó essere calcolata sulla base di dati sportivi, in quanto essi incidono appena il 2- 2,5% sulla nostra salute, obietta Birgit König, pezzo importante della Allianz.
Tra pochi mesi le risposte a dubbi e quesiti irrisolti. Sapremo se si tratterà di una rivoluzione o dell’ennesima trovata per controllarci ai fini di marketing.