Monaco, Italia. Storie di arrivi in Germania

Arrivo di immigrati in stazione in Germania
Arrivo di immigrati in stazione in Germania

Le cose a volte succedono per caso o forse no. Stavo ascoltando l’ultima canzone di Vasco Rossi “Cambiamenti” quando mi arriva un DVD da Sabrina Terenzi, direttrice del ilsoleitaliano.com, un DVD di un film-documentario e mi chiede se posso guardarlo e scriverci qualcosa sopra.

Ci do un’occhiata veloce per vedere di cosa si tratta e quanto dura così da potermi organizzare per la visione. Visto la durata di circa un’ora rimando la visione alla sera.

Lo guardo tutto di un fiato come se fossi al cinema. Il tema m’interessa molto venendo anche da una regione, la Calabria, che dall’emigrazione è stata ed è segnata tutt’ora.

Sullo schermo si susseguono persone con situazioni diverse ma con un unico comune denominatore: l’emigrazione.

Cambiare macchina è molto facile
Cambiare donna un po’ più difficile
Cambiare vita è quasi impossibile
Cambiare tutte le abitudini
Eliminare le meno utili
E cambiare direzione

Cambiamenti – Vasco Rossi

Vedere i numeri dell’emigrazione fa senso ma vederne le facce sentirne le voci entrare nella quotidianità e cercarne di capirne i sentimenti di quei “numeri” fa effetto, ci si immedesima.

Non ti chiedi da che parte dell’Italia arrivano, perché arrivano tutti dal rione del tuo paese che sia al nord al centro o al sud, come il mio rione di un piccolo paese calabrese spoliato dall’emigrazione come una margherita dai suoi petali. Ed in questo film vedo le facce dei “miei emigrati”  e ne sento le loro voci.

Dott. Claudio Cumani al Binario 11 - "...quello che mi manca è la luce..."
Dott. Claudio Cumani al Binario 11 – “…quello che mi manca è la luce…”

Monaco, Italia. Geschichten vom Ankommen in Deutschland

Il regista, Alessandro Melazzini, è delicato, quasi trasparente nel raccontare, o meglio nel farsi raccontare le storie dalle persone sulle quali punta la sua camera. Non Persone che “fanno” gli emigrati ma emigrati. Tutti arrivati al binario 11 della stazione centrale di Monaco di Baviera, ora come cinquant’anni fa.

Regista: “…Storie ambientate a Monaco e in Baviera, ma dai tratti comuni a tutti coloro che abitano in un Paese diverso da quello in cui sono nati…”.

Persone con un nome e una storia, non numeri o percentuali, quelli che scorrono sullo schermo:
Claudio, Laura, Francesco, Mauro, Verena, Maria, Giuseppina, Giacomo, Salvatore, Roberto.

Laura Krainz Leupoldt ed il marito Franz Leupoldt.  "...criticavo tutto e volevo imporre tutto..."
Laura Krainz Leupoldt ed il marito Franz Leupoldt. “…criticavo tutto e volevo imporre tutto…”

Quasi tutti intimoriti, smarriti, annichiliti al primo impatto dell’arrivo in Germania come Claudio che nei primi tempi non esce di casa per non dover incontrare i vicini o come Giuseppina che non capisce questa “Vita” perché “…la mia è un’altra… dove sono nata” e una sera si fa trovare dal marito Giacomo con i figli vestiti e le valigie pronte per il ritorno in Sicilia. O come Laura laureata in Germanistica che con il suo studio di tedesco pensa di potere facilmente “adattarsi” ed “imporre” il suo essere italiana, ma non riesce neanche a comunicare con i propri collaboratori e con il suocero. O come Roberto studente di ingegneria che al primo giorno di lezione appena entrato in aula i compagni si alzano e lo lasciano solo.

La neve vista da dietro una finestra è uno spettacolo bello e incantato, ma solo quando esci fuori ti accorgi che è fredda.

Ing. Roberto Cusmini. "...ich habe durchgehalten ed ora alcuni di quei ragazzi, che si sono alzati lasciandomi solo, sono miei amici..."
Ing. Roberto Cusmini. “…ich habe durchgehalten ed ora alcuni di quei ragazzi, che si sono alzati lasciandomi solo, sono miei amici…”

E allora ci si rimbocca le maniche, si stringono i denti e si va avanti ed arriva il successo che è quello di ricostruirsi una vita oppure come dice Laura “…a creare quelle condizioni affinché quella vita possa esistere…”, in un coinvolgimento proattivo dove si viene modificati dall’ambiente ma allo stesso tempo l’ambiente viene modificato da noi.

E il frutto di queste vite è un vino che riempie il calice di questo cambiamento, un vino che parla tedesco dal colore ai profumi e solo quando lo bevi e il sorso è andato giù e sale il retrogusto è in quel momento che sale quel retrogusto italiaco che sa di mare e di terra di quella terra dove affondano le radici, una terra arsa da un sole prepotente che illumina e acceca del quale te ne senti orfano nella quotidianità tedesca.

Maria De Sena - "Il mio sogno è di vivere un po in Italia e un po a Monaco"
Maria De Sena – “…non riuscirei ad andare via da Monaco…Il mio sogno è di vivere un po in Italia e un po a Monaco”

Quell’essere italiano che ad ognuno viene fuori in piccole cose come per Maria, napoletana, cuoca, che in alcune serate trasforma il suo ristorante in un piccolo teatro facendo indossare all’occorrenza agli ospiti diverse parrucche e tutti diventano attori e spettatori di uno spettacolo che più napoletano non può essere, tanto che da un momento all’altro “Totò” si potrebbe staccare da una foto attaccata alle pareti per farne parte.

In “Monaco, Italia…” non capisci quando smetti di essere spettatore e quando inizi a farne parte.

…Vivere bene o cercare di vivere
Fare il meno male possibile
E non essere il migliore
Non avere paura di perdere
E pensare che sarà difficile
Cavarsela da questa situazione

Cambiamenti – Vasco Rossi

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