Affitti-Nuove norme: l’agente immobiliare lo deve pagare chi lo ha chiamato e stop agli affitti

Affitti - Nuova normativa
Affitti – Nuova normativa

Chiunque, o quasi, si sia imbarcato nella grande “avventura” di cercare un appartamento in affitto, sa che non è affatto una cosa semplice. Il mercato immobiliare tedesco è ormai già da lungo tempo saturo e per le famiglie e per chi ha un redditto basso è diventato sempre più complicato riuscire a trovare un alloggio. Non solo i canoni d’affitto sono aumentati, ma spesso non rimane altra soluzione che affidarsi ad una agenzia immobiliare, che per i suoi servizi presenta spesso conti salati.

Ebbene, per cercare di risolvere il problema e per far respirare gli affittuari, è stato approvato questo giovedì dal Bundestag il Mietpreisbremse (“freno dei prezzi d’affitto”), un provvedimento voluto dal ministro della giustizia Heiko Maas (SPD) e che secondo le ultime indicazioni sarà operativo già dalla metà dell’anno. Lo strumento, concepito per limitare al massimo l’aumento del costo degli affitti, non mette d’accordo tutti e le associazioni che danno voce ai proprietari delle case e agli agenti immobiliari lamentano già i danni che tale legge potrebbe portare al mercato immobiliare.

Mercato che tuttavia è già da tempo scricchiolante: nelle grandi metropoli e nelle città universitarie gli appartamenti accessibili ai più iniziano a scarseggiare e che in città come Monaco di Baviera ed Amburgo per i nuovi affitti viene richiesto un aumento superiori al 25% dell’affitto preesistente e lo stesso ministero della giustizia fa sapere che secondo alcune ricerche 4,2 milioni di appartamenti dei 21 milioni attualmente in affitto in Germania giaciono in situazioni di mercato definite “critiche”

Certo tali preoccupazioni non riguardano tutti, nelle piccole comunità infatti la situazione è ancora tranquilla e i canoni d’affitto alquanto contenuti. Ma del resto, almeno quest’ultimo punto non dovrebbe in realtà incutere troppo timore, secondo l’Ufficio federale di statistica appunto nel corso del 2014 gli affitti sarebbero aumentati rispetto all’anno passato solo dell’1,5%.

Ma come funziona il Mietpreisbremse? Il concetto è semplice: se un’abitazione si libera, il suo proprietario può decidere di aumentare il canone d’affitto che dovrà pagare l’inquilino successivo, ma tale aumento non potrà superare il 10% del “livello d’affitto locale”. Facendo un esempio: l’appartamento in questione è stato affittato per una cifra equivalente a 5,5€ al metroquadrato, il livello d’affitto locale è pari a 6€ al metroquadrato, ebbene il proprietario, volendo aumentare il canone d’affitto, non potrà alzare tale prezzo a più di 6,6€ al metroquadrato. Spetterà alle singole regioni decidere in quali zone e città tale “freno” dovrà essere attuato e quali sono le cifre corrispondenti al livello d’affitto locale.

Non mancano le eccezioni. Per quanto necessario, questo strumento non deve infatti rischiare di bloccare la costruzione di nuove abitazioni, anch’esse altrettanto importanti per stimolare il mercato. Per questo le restrizioni sul costo degli affitti non si applicheranno agli appartamenti nuovi e/o affittati per la prima volta. A questi si aggiungono le abitazioni che sono state ristrutturate e poi nuovamente affittate, in quanto se completamente rinnovate hanno un valore paragonabile a quello di una casa nuova.

Ultimo ma non ultimo è l’aspetto dell’intermediario (Makler) dove viene sancito il principio: “chi ha ordinato deve pagare” e se fino ad adesso il proprietario richiedeva l’intervento del Makler per poi riversarne i costi sull’inquilino ora questo è vietato ed in futuro i costi del Makler li deve sostenere chi ne ha chiesto l’intervento.

Grandi elogi per l’iniziativa arrivano dalla Mieterbund (“Associazione degli inquilini”), che spera che questo disegno divenga presto legge e anzi si augura che vengano inserite delle sazioni per quei proprietari che non volendo sottostare alle nuove regole incassano cifre più alte del dovuto, magari sottobanco.

Entro il 27 marzo la legge dovrebbe essere approvata presso il Bundesrat, l’entrata in vigore è prevista per il 1 giugno. Già da aprile le regioni dovranno iniziare a vagliare le città e le zone dove inserire il “freno”, in modo tale che se necessario esso possa fin dal 1 giugno entrare in vigore. Diverse città e regioni del resto avrebbero già preso il via, Berlino in prima fila.