“Hartz IV”: Nuove regole sulla copertura sociale per gli emigranti all’interno dell’UE

EU: La Germania  ha il diritto di rifiutare il sussidio di disoccupazione ai cittadini degli altri stati europei
UE: La Germania ha il diritto di rifiutare il sussidio di disoccupazione ai cittadini degli altri stati europei

Germania: martedì 11 novembre la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza in risposta ai problemi sorti tra una cittadina rumena trasferitasi in Germania e il tribunale sociale di Lipsia. Tale sentenza ha sollevato un gran polverone per quanto riguarda l’emigrazione dei cittadini europei all’interno dell’Unione e le coperture sociali di cui possono usufruire. Cerchiamo qui di chiarire i punti principali e capire quali conseguenze questo potrebbe avere anche sulla comunità italiana.

Innanzitutto i fatti: nel 2010 una cittadina rumena si è trasferita in Germania con il figlio senza aver completato gli studi né avendo alcun tipo di formazione professionale. Quando si è rivolta all’ufficio di collocamento di Lipsia per ricevere il sussidio di disoccupazione (in tedesco “Arbeitslosengeld II“ o “Hartz IV“) questo le è stato negato perché, secondo gli impiegati, non si era impegnata a cercare un’occupazione. Il tribunale sociale di Lipsia si è quindi rivolto alla Corte di Giustizia dell’UE per chiarire quali siano le linee generali da seguire.

Quello che la Corte di Giustizia ha stabilito è che lo stato tedesco ha il diritto di rifiutare il sussidio di disoccupazione ai cittadini degli altri stati europei che non hanno mai lavorato in Germania e vi si sono trasferiti per approfittare del suo sistema sociale. La sentenza della Corte di Giustizia vale però solo per questo caso particolare, ed è stato specificato che quando si ripresenteranno situazioni simili si dovrà giudicare di volta in volta, e che quindi questa sentenza non si applica in generale a tutti quelli che si sono trasferiti in un altro Paese europeo in cerca di lavoro e non hanno avuto immediata fortuna.

Ciononostante questo verdetto costituisce un importante precedente che si inserisce in un dibattito di lungo corso sul cosiddetto „turismo sociale“, del quale molti politici tedeschi parlano. Si tratta dell’accusa che viene rivolta agli emigranti all’interno dell’UE, specialmente dalla Bulgaria e dalla Romania, di trasferirsi in Germania senza un serio intento di contribuire alla produzione nazionale. Questo dibattito si è acceso soprattutto quest’anno in quanto dall’inizio del 2014 circa 100.000 persone tra bulgari e rumeni (disponendo per la prima volta del diritto di lavorare liberamente all’interno dell’Unione) si sono trasferiti in Germania. La maggior parte di queste persone ha trovato un lavoro, contribuendo anzi alla diminuzione della disoccupazione all’interno delle loro comunità. Allo stesso tempo però, sempre più bulgari e rumeni hanno fatto richiesta dell’Hartz IV: questo può ricondursi al fatto che molte persone trasferitesi in precedenza non erano a conoscenza di questa possibilità. In ogni caso tutto ciò ha causato diversi problemi nei Comuni di appartenenza e questi dati hanno reso il dibattito sempre più acceso.

Cos’è quindi il cosiddetto “Hartz IV“ e chi ha diritto a poterne usufruire? Questo sussidio di disoccupazione è stato introdotto nel 2005 con l’intento di supportare le persone o le famiglie che hanno “mezzi di sostentamento sufficienti“ ma non possono lavorare perché devono ad esempio badare a un bambino piccolo, o a un parente malato o le loro capacità lavorative – fisiche e/o mentali – sono cambiate. Oggi circa 4,4 milioni di tedeschi dispongono di questo sussidio e sempre più emigranti ne fanno richiesta. Va inoltre precisato che solo le persone in età lavorativa, tra i 15 e i 67 anni, ne possono usufruire, e solo se non si usufruisce già di altri sussidi sociali (come il BAföG per gli studenti o altri tipi di pensioni). Per gli emigranti valgono infine le seguenti regole: non si può richiedere questo sussidio prima di aver trascorso almeno 3 mesi in Germania o senza aver dimostrato un certo impegno per cercare un’occupazione, e si deve disporre di un reddito minimo proprio. Per saperne di più consigliamo comunque di contattare l’ufficio di collocamento – Arbeitsamt – del comune di residenza per capire se si hanno i requisiti per richiedere questo sussidio e a quali somme si avrebbe diritto.