Intervista a Laura Garavini, capolista al Senato per il PD

Laura Garavini nasce a Vignola in provincia di Modena. Laureata presso l’Università di Bologna. Parlamentare uscente. Alle elezioni politiche del 2013 è stata capolista del PD nella circoscrizione Estero/Europa ed è stata eletta con 37.813 preferenze, il miglior risultato di tutti i candidati. Anche nel 2008, con 25.000 preferenze, fu la più votata.

On. Laura Garavini candidata per il PD al Senato della Repubblica Italiana nella ripartizione Europa

Perché ha deciso di ricandidarsi?
Mi candido al Senato per conseguire ulteriori successi, oltre a quelli ottenuti in questi anni. Insieme al nostro Governo, a guida PD, abbiamo ottenuto risultati senza precedenti per gli italiani nel mondo. E c’è di che esserne orgogliosi. Ora bisogna proseguire sul cammino delle riforme. E solamente un Governo PD può farlo. I precedenti esecutivi di centrodestra avevano penalizzato fortemente gli italiani nel mondo, con tagli pesantissimi ed ingiusti. Bisogna scongiurare il pericolo che arrivino governi che maltrattano gli italiani nel mondo. Anche per questo ho scelto di candidarmi. Per proseguire l’ottimo lavoro svolto e difendere gli italiani nel mondo da chi vorrebbe togliere loro risorse e aumentare le tasse.

Perché un elettore della Baviera o del sud della Germania dovrebbe votare Lei e perché il Centrosinistra?
Vivo in Germania da diversi anni. Ho curato progetti di integrazione per gli italiani. Conosco bene la realtà dei connazionali all’estero, in particolare in Germania. Coltivo da sempre il rapporto con la gente. Perché credo nel mio lavoro: Ascoltare i bisogni dei cittadini ed impegnarmi per dare loro una risposta. Un impegno riconosciuto anche nel 2015 dal Presidente della Repubblica tedesco, Gauck, che mi ha insignito dell‘onorificenza della Croce di Commendatore in quanto ‘costruttrice di ponti in Europa’.

È molto importante votare per il Centrosinistra, proprio e soprattutto in queste elezioni, perché è stato proprio il Partito Democratico a rimettere al centro delle politiche del Governo gli italiani all’estero, destinando loro nuove risorse. Inimmaginabili fino a qualche anno fa.

Può dirci cosa ha fatto per gli italiani all’estero in questi 5 anni?
Ho costantemente spronato il nostro Governo a mettere in campo misure a favore degli italiani nel mondo. Ed in effetti abbiamo segnato una chiara inversione di tendenza rispetto al passato. Sono fiera di aver fatto parte di una maggioranza che ha cambiato in modo radicale le politiche per gli italiani nel mondo. I risultati sono stati tangibili e numerosi.

Solo per citare i principali: abbiamo messo fine alle chiusure consolari imposte dal centrodestra. Al contrario abbiamo ricominciato ad aprire consolati e ad assumere personale per rendere più veloci ed efficienti le pratiche amministrative. Abbiamo stanziato 150 milioni in più per lingua e cultura e assunto ulteriori 50 insegnanti di italiano all’estero. Abbiamo previsto risorse nuove per gli Istituti Italiani di Cultura. Per i pensionati abbiamo abolito IMU e TASI sulla prima casa e ridotta di due terzi la tassa sui rifiuti (TARI), aumentata la quattordicesima per le pensioni piú basse e riconosciuti i contributi pensionistici versati in Italia. Per tutti abbiamo ridotto il canone RAI e riconosciuto le detrazioni fiscali per i carichi di famiglia. Insomma, un netto cambio di passo nei confronti dei connazionali. Non più penalizzati. Bensí fortemente valorizzati.

Una cosa che realizzerà il 1° anno se dovesse essere rieletta.
Ho molti progetti di legge in cantiere. Di certo la prima proposta per gli italiani nel mondo sarà quella di estendere a tutti l’esonero delle tasse sulla prima casa, attualmente raggiunto, ma solo per i pensionati.

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