
Augsburg: Italia, italiano e italianità. Un’intervista a tutto campo alla Sig.ra Livia Arena-Schönberger, presidente della Società Dante Alighieri Comitato di Augsburg.
Insegnante, guida turistica, presidente e tra l’altro siciliana (di Palermo centro, ci tiene a precisare). La incontriamo presso la VHS accanto alla City Galerie di Augsburg, dove da anni insegna la lingua italiana. È gentile e sorridente, un sorriso leggero e amichevole. Ci accomodiamo in un’aula e dopo brevi convenevoli iniziamo con le domande.
Italia, italiano e italianità.
La Dante Alighieri è una società privata fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali capeggiati da Carducci per «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana» così recita lo scopo della dante.
Come si sostiene il lavoro della Dante?
L.A-S: noi come società culturale ricevevamo sussidi dallo stato italiano, sussidi che uno dei governi Berlusconi ci ha ridotto del 60% tanto che i comitati periferici avrebbero dovuto finanziare la sede centrale di Roma. Per fortuna con il governo Letta la situazione è migliorata. Noi di Augsburg ci manteniamo al 100% con le quote di iscrizione dei nostri 260 soci. E poi il nostro presidente fino agli anni ’90, che ha amministrato in modo eccellente, ci ha lasciato in “eredità” una somma che produce interessi e che in caso di necessità potremmo utilizzare.

Come finanziate gli eventi e che tipo di eventi offrite?
Noi riusciamo ad autofinanziare tutti gli eventi che organizziamo. Quando andiamo alle mostre ognuno paga il proprio biglietto e la Dante mette a disposizione la guida. Abbiamo un incontro fisso mensile nel quale in un sabato del mese ci si incontra ad un caffè per discutere di un tema di interesse italiano in italiano. Abbiamo il cinema in italiano con sottotitoli in italiano. Noi sede di Augsburg non facciamo corsi di italiano, che molti comitati usano anche per autofinanziarsi, in quanto collaboriamo con la VHS sin dal 1957 che ci mette a disposizione i suoi spazi e le sue attrezzature per gli scopi della Dante.
In più noi qui abbiamo una nostra biblioteca italiana di libri e film in lingua italiana che tutti possono consultare e prendere a noleggio.
Chi sono i vostri iscritti?
I nostri iscritti sono principalmente adulti, raramente sotto i trent’anni di età, di cultura medio-alta. La persona che impara l’italiano oggi è una persona acculturata, che ama andare in Italia e che ci tiene a colloquiare con la gente del posto in italiano. Lo studia quindi per libera scelta. Oggi chi va in Italia per le vacanze non ha bisogno di sapere la lingua perché un po’ di tedesco è parlato ovunque nelle strutture turistiche.

Come promuovete le attività della vostra associazione?
Comunichiamo tramite i flyer che distribuiamo un po’ per tutta la città, abbiamo un sito internet e usiamo Facebook, ma la nostra migliore pubblicità è quella del passaparola, dato che ormai facciamo parte del tessuto sociale di Augsburg.
La parte più difficile è creare il programma degli eventi perché cerchiamo di accontentare tutti. Gli iscritti ci chiedono di fare conferenze semplici parlate in italiano in modo da esercitare la lingua.
Tra i vari temi, affrontate anche la situazione attuale dell’Italia?
Sì, certo. I nostri soci, come tutti quelli che amano l’Italia, sono depressi per questa situazione. E il gran numero di giovani che si stanno riversando in Baviera, e anche qui ad Augsburg, è oggetto di iniziative. Molti ci contattano chiedendoci di aiutarli nella lingua e noi cerchiamo di combinare dei tandem come abbiamo fatto con l’aiuto del gruppo italiani ad Augsburg. Sono specialmente persone che non hanno tempo di fare un corso di tedesco, specialmente per chi lavora in gastronomia, dove gli orari di lavoro non lo consentono.

Parliamo di te…come sei arrivata qui?
Mi trovo qui per amore. Ho conosciuto mio marito in Sicilia dove lui era venuto in vacanza, poi per sette anni abbiamo avuto una corrispondenza epistolare intervallata dalle sue visite in Sicilia. Quando sono venuta ad Augsburg la città mi è piaciuta e dopo il matrimonio mi sono trasferita qui. Sono qui dal 1985, ho tre figli e tutti e tre sono bilingue. Mi fa effetto vedere giovani con il nome e cognome italiano che non parlano una sola parola di italiano.
Di contro ci sono italiani in Germania che ancora non parlano il tedesco. E la comunità italiana è quella con meno accesso all’università…
Questo è dovuto anche alle classi italiane che c’erano fino alla fine degli anni Novanta. Classi dove veniva riprodotta la scuola italiana e il tedesco veniva insegnato come seconda lingua e venivano finanziate dai rispettivi Länder. Fino alla nona classe. Dopodiché si doveva continuare nella scuola tedesca con tutti i problemi d’inserimento del caso e quindi con possibilità quasi nulle di accedere al Gymnasium e quindi all’università.
Oggi, invece, com’è la situazione scolastica?
Ora queste scuole in Baviera non esistono più, ma esistono corsi pomeridiani finanziati dallo Stato tramite il Consolato che poi gira questi finanziamenti agli enti gestori che provvedono a organizzare questi corsi. Qui ad Augsburg l’ente gestore che finanzia i corsi è la IAL-CISL di Stoccarda. Ma questi corsi non sono solo frequentati da italiani, dato anche lo scarso numero degli iscritti. Prima c’erano i circoli regionali, e anche l’associazione delle famiglie italiane che faceva corsi di doposcuola, oggi meno. Purtroppo l’italiano all’estero non tende a fare gruppo ma a dividersi. C’è poca solidarietà tra connazionali.
Il nostro incontro volge al termine, ma prima di concedarci mi invita a partecipare ai prossimi eventi in calendario della Dante Alighieri. Invito che accetto volentieri.