
Monaco: nell’ultimo anno si è registrato un netto calo della presenza di turisti russi nel capoluogo bavarese, causato principalmente dal crollo del valore del rublo e dalla crisi ucraina. Qui alcuni dati e considerazioni sui cambiamenti per i negozi e gli hotel della città.
Monaco ha registrato tra gennaio e novembre dell’anno scorso un calo del 7,7% della presenza di acquirenti di origine russa. La loro presenza era aumentata così esponenzialmente (dai 9.200 visitatori annuali nel 1993 ai quasi 100.000 nel 2010) che era diventato un luogo comune quello dei ricchi turisti russi che visitavano spesso la città facendo shopping soprattutto nei negozi lussuosi della Maximilianstraße.
Oggi non è più così: le difficili condizioni economiche in cui versa la Russia oggi, dovute soprattutto alle sanzioni internazionali a seguito della crisi ucraina e dell’annessione da parte russa della Crimea, hanno colpito duramente soprattutto la classe media che non può più permettersi viaggi all’estero nè tantomento l’acquisto di costosi vestiti di marca.
Il 7,7% in meno può suonare una percentuale poco rilevante, ma gli hotel e i negozi del centro ne percepiscono già le conseguenze: l’Hotel Cristal nella Schwanthalerstraße per esempio ha registrato a gennaio quasi la metà degli ospiti russi rispetto al gennaio del 2013; la “Munich Walk Tours” – piccola agenzia che organizza visite guidate per turisti internazionali – aveva creato un servizio specializzato in lingua russa che oggi viene attivato sempre di meno.
Il vuoto lasciato si sta però già riempiendo: cinesi, brasiliani, cittadini degli stati del Golfo stanno visitando sempre di più Monaco, e soprattutto molti svizzeri stanno occupando il posto dei russi nel cuore dei commercianti monacensi. Gli svizzeri infatti – dicono i commercianti – sono clienti stabili che pagano volentieri. Nonostante questo però, i cali continuano a registrarsi e anche i piccoli negozianti di Monaco iniziano a percepire quanto interconnesso sia questo mondo.