
Monaco: il 2 febbraio scorso il sindaco della città, Dieter Reiter, e il presidente bavarese, Horst Seehofer, hanno messo fine ad un processo decisionale durato quasi 10 anni. Il problema nasce dalla scarsità di sale concerto in città: è da tempo infatti che non ne sono state costruite altre e lo sviluppo di diverse piccole e grandi orchestre attive nella zona ha reso importante l’ampliamento delle strutture. Insomma per molti è a rischio il mantenimento dello status di Monaco come capitale culturale.
La decisione: da dieci anni quindi il dibattito si è concentrato su due alternative: la costruzione di una nuova sala concerti o l’ampliamento di quella già esistente. Lunedì 2 febbraio sindaco e presidente hanno deciso: la città e la regione co-finanzieranno un progetto di abbattimento e ricostruzione dell’attuale Gasteig con due sale concerti che, dopo l’approvazione definitiva della giunta comunale tra 3 settimane, dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Tale decisione ha sollevato però un dibattito così acceso, che ancora oggi, a quasi due settimane dalla decisione, si continua a parlarne: musicisti, direttori d’orchestra e amanti della musica organizzano proteste davanti al Gasteig, criticano duramente le autorità e rilasciano interviste a giornali e radio per manifestare il proprio dissenso. Molti parlano di una „morte della scena musicale“ di Monaco, di „una spirale dell’idiozia“ e simili. I toni sono quindi molto forti e non accennano a rasserenarsi.
I punti più critici:
1. quanto costerà questo lavoro di rinnovamento? Cifre precise ancora non ci sono, Seehofer ha annunciato che la regione contribuirà ai lavori con 200 milioni di euro (sollevando con questo anche le proteste dei parlamentari regionali provenienti da province più rurali che contestano un largo utilizzo di denaro regionale per un progetto che favorisce la già favorita Monaco), il comune dovrebbe secondo alcuni fornire altrettanti soldi, e quindi il progetto costerebbe circa 400 milioni di euro.
Ai costi di abbattimento e ricostruzione vanno però aggiunti anche quelli dell’acquisto del Gasteig: la struttura infatti non appartiene del tutto alla città, si tratta di un leasing fatto dalla AKL di Grünwald, e il comune deve pagare ancora una rata da 55 milioni di euro, più 15 milioni per la chiusura del contratto. Questo pagamento dovrà avvenire tutto in una volta per concludere la transizione e consentire alla regione di contribuire immediatamente ai costi dei lavori.
2. la durata dei lavori: il sindaco dice che dovrebbero durare circa 2 anni, alcuni esperti dicono che durerà invece 4 o 5, ma al di là dei tempi è importante capire durante questo periodo dove suoneranno le 2 principali orchestre attive oggi a Monaco (la Bayerische Rundfunk e la Münchner Philharmoniker). Si parla del Prinzregententherater e della Herkulessaal presso la Residenz, ma molti dicono che queste strutture non bastano.
3. la selettività del processo decisionale: non tutti i direttori d’orchestra e altre figure direttamente colpite dalla decisione sono stati coinvolti dall’inizio nelle discussioni principali sul futuro del Gasteig (ad esempio la direttrice del Gasteig Brigitte von Welser non lo è stata). Ciò ha creato diverse paure e sospetti nell’ambiente per quanto riguarda la suddivisione degli spazi disponibili nel periodo dei lavori e la priorità che verrà data poi a lavori finiti alle diverse orchestre. A tal proposito la scena della musica più indipendente, costituita da piccole orchestre di jazz e musica moderna, lamenta una particolare esclusione dal dibattito.
4. I posti per gli spettatori: non è chiaro se aumenteranno o diminuiranno (anche se di poco). I progetti discussi fin’ora puntano alla costruzione di due sale concerto e ad un’ampia disponibilità di stanze e camerini per le diverse orchestre. Parte di questo nuovo spazio verrà preso dalla vicina scuola di musica (ex conservatorio Richard-Strauss) che dovrà quindi essere spostata altrove – dove non è chiaro.
Il progetto alternativo: quello che molti sostenevano da tempo (e che una petizione online ha incoraggiato ottenendo circa 14 mila sostenitori) sarebbe stata la costruzione di una sala aggiuntiva nel Finanzgarten nella Von-der-Tann-Straße. Tale progetto è stato però categoricamente escluso dai piani, stando ai commenti fatti da sindaco e presidente regionale nelle ultime settimane.
Qualunque decisione definitiva verrà presa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sarà importante seguirne l’evoluzione. La chiusura momentanea del Gasteig colpisce infatti tutti: appassionati di musica, lavoratori impegnati nel progetto e soprattutto gli operatori del settore musicale, tra i quali come ben sappiamo sono tanti gli italiani.