Monaco. La tendenza attuale sembra essere la periferia. Dove Monaco non permette di vivere e costruire, lo sguardo si sposta un paio di cerchi tariffari più in là. Un esempio recente è il birrificio Paulaner, con sede dal 2016 a Langwied, a due passi dall’autostrada A9. Un enorme capannone tra i verdi prati bavaresi. Per la Paulaner si parlò di un trasferimento completo in una zona periferica della città, comunque compresa nell’Innenraum (zona interna).
Una situazione analoga accade adesso per la Kraus Maffei, leader mondiale nella produzione di macchinari da lavoro. La storica azienda monacense ha infatti deciso di spostare parte della produzione a Parsdorf, a est di Monaco, con la creazione di 1000 nuovi posti di lavoro. L’attuale sede ad Allach, a nord-ovest della città, da impiego a 1800 persone ma è ormai insufficiente in termini di spazio e capacità.
Una vena melanconica traspare dalle parole del capo della autorità Joseph Schmid, che vorrebbe che il colosso industriale, fondato nel 1838 a Schwabing, rimanesse in città. L´augurio di Schmid trova però ragioni (forse timori) ben più concrete, visto che nel 2016 il guppo Krauss-Maffei è stato acquisito dalla compagnia China National Chemical Corporation (ChemChina), che l’ha poi presentato alla Borsa di Shangai.
La tradizione si scontra quindi con la realtà, quella di una metropoli in crescita e dagli spazi ristretti. Aree e superfici ancora disponibili sono destinate alla costruzione di mini-appartamenti o uffici, da cui la città trae profitto maggiore. Nella vecchia sede della Paulaner tra la Reger- e la Hochstrasse- quartiere Au- si continua con la rimozione dei locali dell’azienda; dopo di che l’immenso spazio servirà ad ospitare un quartiere nuovo.
Di questo passo, non si esclude che un giorno anche i vertici della Krauss-Maffei decidano di lasciare Allach e spostare tutto a Parsdorf, in periferia.