Il comune di Monaco di Baviera è pronto ad investire più soldi affinché ci sia un freno alla rincorsa dei prezzi sia delle case sia degli affitti delle stesse.
Negli ultimi anni i prezzi sono saliti senza controllo a ritmi vertiginosi, questo sta creando disagi sociali nella città bavarese che si è decisa a prendere delle misure per poter contenere questo allarmante fenomeno.

Nei giorni scorsi, il sindaco Christian Ude e l’ Assessore all’Urbanistica Elisabeth Merk hanno presentato, al Consiglio Comunale, delle nuove proposte per contrastare questo fenomeno che comprendono:
aiuti per le Cooperative edilizie Gewofag e GWG fino a l’anno 2017. La città preleverà i soldi dalle riserve delle pensioni volontarie. Le due Società aumenteranno così il loro numero di costruzioni da 550 all’anno a circa 1.000 e dal 2018 saranno 1.100 le nuove case per anno.
Cercando così di rendere possibile anche a chi ha un “normale reddito” di trovare una casa, e per andare in questa direzione si adotteranno alcune misure: i terreni comunali, sui quali verranno costruiti case private, dovranno sottostare a determinate condizioni: non si potranno costruire case di lusso ma condomini non costosi e viene anche impedita la conversione in condomini di lusso. Gli affitti dovranno basarsi su un indice di affitto.
Queste aree non saranno vendute al migliore offerente ma ad un prezzo predeterminato, affinché si abbia l’effetto sperato di calmierare i prezzi.
Il sindaco di Monaco a tal proposito dice: “queste tipo di misure non contrastano con il diritto di non concorrenza della CEE in quanto sono non discriminatorie”. A causa di queste condizioni, non tutti gli investitori potranno accedervi.
Le cooperative saranno rafforzate: avranno la possibilità di ottenere terreni urbani a prezzi più convenienti di quello che stanno pagando oggi a Monaco di Baviera, essendo loro soggetti a criteri sociali per le case di loro proprietà, gli affitti e gli aumenti degli affitti devono essere limitati.
Per quanto riguarda l’aspetto della ri-privatizzazione delle case, la Città ha rimodulato il diritto di prelazione (per evitare lo sfratto dell’inquilino e ristrutturazioni di lusso in alcune zone), potranno essere rivenduti, in futuro, esclusivamente ai sindacati o alle due società immobiliari comunali.