Monaco: nuotare nell’Isar, forse si potrà

Monaco di Baviera: nuotare nell’Isar, forse si potrà (foto: Simona Morani)
Monaco di Baviera: nuotare nell’Isar, forse si potrà (foto: Simona Morani)

Monaco di Baviera: La città di Monaco è attraversata da nord a sud dal fiume Isar, fiume su cui già dal 1976 vige uno stretto decreto che vieta ai cittadini di farvi il bagno, nonchè di navigarvi.

A quanto pare però questa proibizione potrebbe diventare meno restrittiva già a partire dal prossimo anno. Su questo argomento la giunta comunale dovrà infatti deliberare il prossimo mercoledì, prima dell’inizio della pausa estiva. E proprio per decidere sul tema, sono stati richiesti dal comune diversi pareri legali, che si spera possano gettare una base di trattativa con le locali società di assicurazione. Queste ultime infatti sarebbero molto restie ad assicurare i loro associati contro gli incidenti avvenuti lungo il fiume, in quanto l’Isar sarebbe ritenuto in molti suoi tratti troppo pericoloso.

La restrizione di balneazione riguarda l’intero percorso del fiume. Fanno eccezione solo alcuni tratti presenti sulla sponda orientale dell’Isar a sud della città, dove sono per altro presenti anche alcuni stabilimenti balneari.

Da diversi anni, le giunte comunali, appogiate da associazioni come “Isarlust” e “Isarallianz”, nonché da moltissimi privati cittadini, chiedono una maggiore liberalizzazione di queste norme, soprattutto lungo il tratto tra Reisenbach- e Max-Joseph-Brücke. A queste si aggiungono poi le richieste dei gruppi sportivi di canottaggio, i quali a loro volta spingono affinché l’Isar divenga navigabile, in particolare a nord del Thalkirchner Brücke.

Il desiderio di Rolf Renner, portavoce della “Isarallianz” e leader dell’associazione di canottaggio bavarese, è che tale liberalizzazione non sia data a tutti, ma solo a coloro che sono già esperti canoisti. Joachim Lorenz, consulente ambientale nonchè portavoce del gruppo dei verdi, ritiene questa proposta impraticabile, in quanto non ci sarebbe modo di verificare chi effettivamente lo sia e chi no. Inoltre l’assenza di impianti e di infrastrutture lungo il fiume che accolgano i bagnanti rende questa richiesta ancora più difficile da soddisfare. Renner, tuttavia, si aspetta che da parte della città e delle assicurazioni ci sia una maggiore tolleranza, nonché una maggiore apertura verso queste tematiche.