
Monaco di Baviera: Che trovare un alloggio a Monaco – appartamento, monolocale o stanza che sia – fosse difficile lo sapevamo già, ma ora pare che il problema sia diventato ancora più grande.
Lo sa molto bene una famiglia bulgara, che da diverso tempo vive nel capoluogo bavarese. I componenti della famiglia sono quattro e da molti mesi vivono in una stanza di 20 mq, arredata con i pochi mobili necessari: due letti, un piccolo armadio, un tavolo e due sedie. Vicino alla porta d’ingresso, un angolo è stato attrezzato con un piccolo piano cottura, il lavandino e la lavatrice. Ma la beffa peggiore non sta nei pochi metri quadrati a disposizione della famiglia, ma nell’affitto mensile richiesto dall’agenzia immobiliare: 950€. A questo si aggiunge che genitori e figli sono costretti a condividere il bagno con altre 12 persone, che vivono in altri quattro appartamenti presenti nella stessa palazzina.
Una situazione non accettabile e tutt’altro che ragionevole, quella in cui si è trovata la famiglia bulgara, ma che coinvolge ormai moltissime persone in cerca di un alloggio in città e che, pur di avere un tetto sulla testa, sono costrette a pagare somme spropositate per poco più di un letto.
Il gruppo immobiliare 2-Rent Group, società che affitta ben 45 stanze nella palazzina in St. Martin Straße, giustifica le cifre particolarmente alte, ricordando che essi non sottoscrivono contratti di affitto “classici”, ma presentano e considerano le loro stanze come soluzioni temporanee, messe a disposizione per tempi brevi, in attesa che l’inquilino trovi un altro alloggio. Moltissimi tuttavia, a causa dello stesso mercato immobiliare bavarese, sono spesso trattenuti in queste stanze più a lungo di quanto non vorrebbero.
Secondo il presidente della Mietervereins di Monaco si può parlare qui di un vero e proprio caso di usura: 50€ al metroquadro, questo il prezzo pagato dalla famiglia bulgara, è una cifra oltremodo eccessiva; il contratto d’affitto poi, stipulato dalla famiglia con l’agenzia immobiliare, non tutela l’inquilino in nessun modo, egli può ad esempio essere allontanto dall’abitazione in tempi brevi senza motivo o possono venirgli addebitati ulteriori oneri ingiustificati da versare al locatore.
Jan Pawlik, avvocato e portavoce della società immobiliare, si rifà ad una legge del Codice Civile, che permette questa tipologia di affitto “a breve termine” e che non definisce in alcun modo quali debbano essere le cifre di locazione. Un buco legislativo questo, che era già stato segnalato in passato e che ora è diventato sempre più impellente correggere. Lo stesso Pawlik del resto afferma che tutto ciò è possibile solo su un mercato immobiliare come quello di Monaco, diventanto ormai un vero e proprio problema sociale.
La storia della famiglia bulgara non è di certo la prima, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima, ma ha attirato l’attenzione del comune, il cui portavoce ha dichiarato di avere forti dubbi sulle condizioni abitative in St. Martin Straße, e che verranno presto fatti controlli sulla regolarità delle procedure attivate da parte della società immobiliare.