Monaco. Rapporto sulla criminalità 2015

Joachin Herrmann  (CSU): ministro degli Interni bavarese.
Joachin Herrmann (CSU): ministro degli Interni bavarese.

Monaco di Baviera. Annata tutto sommato positiva, viste le ondate migratorie. “È un successo”. Elogia così il lavoro della Polizia il ministro degli Interni bavarese Joachin Herrmann (CSU, partito cristiano di centro), presentando  il rapporto sulla criminalità 2015. Quest´ultimo, conosciuto meglio sotto la sigla PKS, (polizeiliche Kriminalstatistik) viene emesso annualmente e raccoglie tutti i crimini registrati.

Parla con i dati in mano il Ministro. 2014, 651 000 crimini commessi. 2015, 806 000. Per spiegare questi valori contraddittori, bisogna tener conto dei ben 211 000 casi (un quarto in tutto) crimi da immigrazione clandestina, persone residenti sul territorio senza regolare permesso. A conti fatti, si registra dunque una diminuzione del 2,8 % rispetto al 2014.

Escludendo quindi il crimine d’immigrazione, i dati riguardanti le grandi città bavaresi evidenziano una diminuzione percentuale importante per Monaco (-4,2 %), Fürth (-4,1), Erlangen (- 3,2%) e minima per Augusta (-0,9). Leggeri aumenti a Ratisbona, Würzburg e Nürnberg (+2,3%). Unica eccezione Ingolstadt, con +7,6%.

Casi di furti, dichiarazione del falso, lesioni e tentati omicidi sono meno del 2014. Negativo é il bilancio riguardante il consumo di droghe, dove l’eroina é risultata letale per 314 persone.

Un paragone per l’anno 2015 con l’Italia non é al momento ancora possibile. Gli ultimi dati Istat riguardo la criminalità sono datati anno 2014. A confronto invece le cittá italiane e tedesche piú pericolose; un’unità di misura calcolata in base ai delitti commessi ogni 100 000 abitanti. I dati raccolti dal PKS 2013 condannano Francoforte, cuore dell’economia teutonica, come la cittá piú pericolosa della Germania. A seguire Colonia, Berlino e Düssendolf e Hannover. La Baviera rimane illesa e vanta ancora il suo primato di regione piú sicura.

Situazione molto simile per il Bel Paese, con dati tuttavia sorprendenti in termini di stereotipi. Secondo una classifica del Sole 24ore (fonti Istat 2013), non va meglio per la sede della Borsa italiana: bandiera nera per Milano, primo posto come provincia piú pericolosa. A seguire Bologna e Rimini e Torino. Quinto posto per Roma. A dispetto delle ideologie comuni, il Meridione fa capolino solo dal 21imo posto con Catania, mentre Napoli non appare prima del 36imo posto.