Plastica: quanta se ne ricicla in realtà?

Germania, primato nella produzione e nel riciclaggio. Ma non basta. Più della metà dei rifiuti viene bruciata.

Monaco. La plastica è uno dei materiali più utilizzati nella nostra quotidianità. Bottiglie, succhi di frutta, saponi per il corpo, detersivi o prodotti per auto fino a parti di carrozzeria di mezzi di trasporto. Insomma della plastica non si riesce proprio a far meno. Tuttavia altrettanto importante è capire quanto di questo materiale venga davvero riciclato.

“Bioabfall trennen”, si legge sul mezzo della AWM (Foto © ilsoleitaliano C.T.)

In ogni casa di Monaco, esiste un cassonetto giallo che raccoglie i cosiddetti Kunststoffe, ovvero tutto ciò composto in piccola o gran parte di plastica. Ma cosa succede dopo? In Germania solo il 45 % della plastica è destinata a tornare in commercio tramite il Recycling. Il restante 55% viene spedito all’inceneritore della HKW (Heizkraft München Nord) a Unterföring. Più della metà dei rifiuti sono bruciati e trasformati in energia per il riscaldamento. Nello scenario europeo la situazione è ancora più critica: si stima che solo il 30 % della plastica è destinato ad una seconda vita.

A Monaco si leggono spesso campagne pubblicitarie come München hat´s satt per limitare il consumo di Becher per i caffè, proponendo sconti per chi si porta la tazza da casa o spende 5minuti per bere tranquillamente il suo cappuccino in ceramica. La raccolta differenziata è entrata da anni nelle case e dal 2003 i Tedeschi riportano diligentemente le bottiglie nei Pfandautomaten motivati da un doppio interesse, ambientale ed economico. Allora perché si ricicla così poco? La centrale elettrica di Unterföring è proprietà statale della Stadtwerke di Monaco, che ha buoni motivi per incentivarne il costante e regolare funzionamento. Se rimane ferma, si rischia infatti la obsolescenza e che i costi per la manutenzione gravino nelle casse dello Stato- e per ultimo, nelle tasche dei cittadini.

Il riciclaggio inizia però nelle case della gente, dove pigrizia e ignoranza determinano la qualità della plastica e la destinazione finale, se al riciclaggio o all’inceneritore. Come afferma l’AWM (Abfallwirtschaftsbetrieb München), ai più è sconosciuta l’intera composizione materiale del rifiuto da riciclare. Accade quindi che rifiuti in plastica sporchi o contenenti percentuali di plastica difficili da separabili finiscano direttamente nel bidone del Restmüll (materiale non riciclabile).