Si è conclusa domenica 17 febbraio al Bayerisches Hof di Monaco di Baviera la 55ima Conferenza sulla Sicurezza (Siko), appuntamento annuale dal 1963, con le eccezioni del 1991 (guerra del Golfo) e 1997 (Wechsel in der Konferenzführung).

La Siko rappresenta un importante terreno di discussione per tematiche legate alla sicurezza mondiale, a cui quest’anno hanno preso parte 40 capi di governo e circa 100 ministri. Tra gli esponenti della politica tedesca spiccano i nomi della cancelliera Angela Merkel, il ministro della difesa Ursula von der Leyen e quello degli esteri Heiko. Da parte degli Stati Uniti il vice Presidente Mike Pence, il ministro degli esteri Mike Pompeo e la portavoce della Casa Bianca Nancy Pelosi. Dallo scenario mondiale i capi di Stato di Egitto, Fattah Al-Sisi, Afghanistan, Mohammad Ashraf Ghani, Romania, Klaus Iohannis, Ucraina, Petro Poroschenko e Qatar, Scheich Tamim bin Hamad Al Thani.
Tra le tematiche trattate nei primi due giorni trovano spazio i rapporti Usa-Germania, le tensioni politico-economiche con la Russia e la Cina. Domenica si è discusso invece sul conflitto Medio-orientale con l’intervento prima del viceministro americano Pence e poi del ministro degli Esteri iraniano Mohammed Dschawad Sarid. Il primo accusa il governo di Teheran di voler provocare un nuovo olocausto e invita gli alleati europei a ritirarsi dall’accordo nucleare con l’Iran. Secondo il Ministro Sarid si tratterebbe di accuse ridicole, conseguenze di una politica tesa a “demonizzare” lo Stato iraniano. “Gli Stati Uniti”, continua poi Sarid, “dimostrano un’ossessione patologica nei confronti di Teheran”.
Solo lo scorso fine settimana sono stati impiegati un totale di 4.440 agenti della polizia federale, i quali hanno vigilato l’intera area intorno al Bayerisches Hof e lo svolgimento delle due manifestazioni di sabato organizzate dal comitato di protesta “Aktionsbündnis gegen die NATO-Sicherheitskonferenz”. Nel corso della giornata, le proteste si sono concentrate in forma pacifica tra Lenbachplatz, Odeonsplatz e Max-Joseph-Platz, mentre da Stachus 250 persone hanno dato vita a una catena umana fino alla centralissima Marienplatz. La polizia non ha registrato momenti di tensione e si ritiene soddisfatta del lavoro svolto. Unica eccezione la denuncia di un manifestante italiano e uno ucraino, responsabili di atteggiamenti inneggianti al nazismo.
La Conferenza, moderata dall’ambasciatore tedesco Wolfgang Ischinger, rivolge a tutti i partecipanti un messaggio di maggiore unione e cooperazione tra le forze militari dei diversi Paesi.