
Monaco di Baviera: Il colosso tedesco Siemens, fondato nel 1847 a Berlino, ha oggi la sua sede principale a Monaco di Baviera e proprio da qui questo giovedì il suo amministratore delegato Joe Kaeser ha annunciato nuovi licenziamenti. Questi si aggiungono ai 7800 già programmati a febbraio, e grazie ai quali l’azienda avrebbe in previsione di recuperare 1 miliardo di euro, che consentirebbe alla società di tornare ad una crescita sostenibile e di ridurre il gap di profittabilità con i concorrenti.
Secondo quanto affermato dalla stesso Kaeser, le perdite accumulate dal gruppo nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2014 hanno fatto scivolare i guadagni previsti molto sotto gli obiettivi di sostenibilità aziendale. E questo sarebbe dovuto soprattutto a problemi nel settore energetico, in quanto la produzione di elettricità da combustibili fossili sarebbe diminuita di oltre un terzo.
Kaeser ha inoltre assicurato che il piano, denominato Vision 2020 e che si inserisce in un progetto molto più ampio di ristrutturazione aziendale, riguarderà perlopiù posizioni amministrative e dirigenziali. In tutto i tagli previsti saranno 13.100, di cui quasi la metà – ben 5.100 – nella sola Germania. Di questi, come detto, 7.800 erano stati annunciati a febbraio, poi diminuiti a 7.400. Negli ultimi due mesi sono stati licenziati nel solo territorio tedesco 2900 lavoratori. Janina Kugel, responsabile del personale, ha già reso noto che a breve verranno avviati i colloqui con i sindacati per negoziare i termini dei prossimi licenziamenti.
L’azienda ha in totale 342 mila dipendenti sparsi in oltre 190 paesi, di questi ben 114 mila lavorano in Germania.