
Stoccarda: La tradizione, tutta napoletana, del caffè sospeso è qualcosa di cui si può andare fieri. E non solo perché risale al secondo dopo guerra, ma soprattutto perché è un’abitudine filantropica e sociale, dettata esclusivamente dal desiderio di aiutare chi è in difficoltà. Anche se si tratta “solo” di un caffè.
Questa usanza, un tempo così diffusa nei bar partenopei, era ormai caduta in disuso. Dopo molti anni di assenza è stata recentemente riscoperta, e grazie ad alcune associazioni culturali italiane si è diffusa lungo la penisola. E non solo.
L’iniziativa del caffè sospeso arriva infatti anche in Germania, e più precisamente a Stoccarda, dove il supermercato vegano “Die Kichererbse”, nella Möhringer Straße, pubblicizza già da diverso tempo il progetto “Suspended Coffee”. Più recentemente l’associazione Die Stadtisten ha pensato di ampliare questa azione sociale, sì insomma perché fermarsi solo al caffè? La Obendrauf Aktion, questo il nome del progetto, si fonda sulla medesima idea che sta alla base del caffè sospeso, ma si estende a qualsiasi prodotto presente nel negozio.
Una cassetta vicino alla cassa raccoglie le offerte dei clienti, che possono scegliere se offrire un caffè, una barretta di cioccolato, un succo di frutta o una scatola di pomodoro. Oggi sono in tutto otto i negozi che partecipano all’iniziativa, tra cui il locale Imme, il Cafè Stella e il Cafè La Fragola, che vi hanno aderito fin dall’inizio. Ogni locale può prendere parte al progetto scegliendo tra due possibilità, l’una è quella già illustrata del “prodotto sospeso”, l’altra permette invece al negozio di collaborare con Onlus e organizzazioni benefiche. Il ristorante Imme, ad esempio, ha attivato un progetto in collaborazione con Caritas Wohngruppe Südpol, con l’obiettivo di offrire ai giovani bisognosi un’intera cena. Sempre nello spirito dell’azione sociale, ovvero grazie ai soldi donati dai clienti del locale.
L’iniziativa piace molto a Tamer Bilgi, proprietario del Mocca Espresso und Wine bar, il quale tuttavia sostiene che non è ancora sufficentemente conosciuta per essere davvero decisiva.
E proprio per diffondere il progetto lavora l’associazione Die Stadtisten, affinché il processo di cooperazione e di aiuto si ampli a tutti i negozi, ristoranti e caffetterie della città.